Vuoi un Partner Vero o un Padrone che ti Dica Chi Sei?
“L’amore non è dipendenza.
L’amore è la volontà di camminare insieme restando in piedi da soli.”
C’è una pedagogia nascosta nell’educazione sentimentale che tutti abbiamo ricevuto, anche senza saperlo. Una pedagogia impastata di catechismi emotivi, di obbedienza travestita da amore, di dipendenza mascherata da devozione.
Monoteismo (quello dogmatico, non la fede personale) ha insegnato per secoli:
Aspetta qualcuno che si prenda cura di te.
Non muovere volontà. Obbedisci. Confida.
“Non preoccuparti
che ci penserà Lui.”
E il sottotesto nascosto è diventato:
“Cerca un salvatore o un padrone"
Non un compagno.
Non una compagna.
Non un partner vero.
Un padrone buono.
Qualcuno che diventi la tua provvidenza.
Che ti dica chi sei, cosa vali, dove andare, quando sorridere.
E senza accorgercene, entriamo nelle relazioni con un copione già stampato nella spina dorsale:
• Fammi felice
• Colmami i vuoti
• Proteggimi dalla mia vita
• Dammi tu un’identità
È la versione sentimentale del “Dacci oggi il nostro pane quotidiano”
ma invece del pane chiedono autostima.
Chiedono amore come se fosse un sacramento.
E scelgono partner come si elegge un Dio Monarca a cui inginocchiarsi.
Quando l’amore diventa una delega
Molti non cercano una relazione.
Cercano un’adozione.
E nel momento in cui trovano qualcuno che sembri disposto a prendersi cura di loro, allora si devotizzano.
Si inginocchiano.
Si smarriscono pur di essere tenuti per mano.
E se quella mano si ritrae, crollano.
Perché non stavano in piedi da soli.
Perché non conoscono l’unica legge realmente pagana dell’amore:
L’amore si cammina in due.
Ma ognuno con le proprie gambe.
Non è più “lei decide come sto”
ma io decido chi sono anche quando lei c’è.
Il fenomeno dei Devotizzati
Molti oggi non cercano un amore.
Cercano un’autorità affettiva a cui consegnare se stessi.
Si adattano all’altro come acqua nel bicchiere,
non per armonia,
ma per paura di non bastare.
Non esiste più “io”.
Non esiste ancora “noi”.
Esiste un’identità che si inginocchia per essere approvata.
È la psiche addestrata al dogma:
“Il valore non è in te.
Il valore è in chi ti sceglie.”
Per questo così tanti si devotizzano.
Perché non cercano qualcuno con cui costruire.
Cercano qualcuno a cui appartenere.
E quando quel “Gesù sentimentale”
che li salvava dalle loro insicurezze viene meno…
crollano.
Non hanno più nessuno a cui delegare se stessi.
Relazione o Religione?
In molte storie d’amore non c’è un incontro.
C’è una liturgia.
Lui e lei non dialogano.
Recitano due ruoli:
• il messia del giorno
• la devota del bisogno
Oppure il contrario.
Ma l’amore non nasce dove qualcuno provvede
come un padreterno emozionale.
Nasce dove qualcuno partecipa.
Perché un partner che ti toglie i fardelli
ti toglie anche i muscoli.
L’Amore come Potere Personale
La Religione Pagana non dice mai:
“Siediti e aspetta che ti salvino.”
Dice:
“Alzati e crea ciò che desideri.”
Non delega la vita.
La coltiva.
Non cerca un Dio Padrone che si sostituisca all’identità.
Cerca uno specchio in cui amplificarla.
L’amore adulto non nasce dall’incompletezza.
Nasce dall’abbondanza:
“Io basto a me stesso.
E con te, posso essere ancora di più.”
Questa frase vale più di mille promesse.
Perché non dice
“Ho bisogno di te." = “Salvami da ciò che non so affrontare da solo.”
Dice
“Ti scelgo.” = “Vieni a condividere la forza che già cresce in me.”
E la scelta è la forma più alta di desiderio.
Uomini che brillano, donne che scelgono
Quando un uomo si devotizza, si inginocchia.
E una donna avverte, nelle sue viscere, quel cedimento.
Perché il corpo non mente mai:
• se ti giudichi, lei si ritrae
• se ti espandi, lei ti osserva
• se ti riveli, lei si accende
Non perché tu sia superiore.
Ma perché sei presente.
E la presenza è la vera erotica della mascolinità.
La Rivoluzione dell’Amore Pagano
Non attendo l’Altro che mi salvi.
Mi incontro con l’Altro per celebrare la vita che già vibra in me.
Non cerco una stampella.
Cerco un passo accanto al mio.
Non cerco chi si occupi di me.
Cerco chi abbia il coraggio
di camminare con me.
Perché:
Chi aspetta di essere salvato
non è ancora vivo.
Chi porta la propria fiamma al mondo
troverà sempre un’altra fiamma pronta a rispondere.
E sarà allora che l’amore
smetterà di essere religione monoteista
e tornerà ad essere libertà.
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