La Fiamma che Cura

L’Amore come Radice della Vita

«Chi non impara ad amarsi rimane solo, non perché gli altri lo rifiutano, ma perché lui stesso non sa aprire spazio all’amore. Solo chi è amico di sé attira intorno a sé legami veri.»

Non una parola, ma una corrente

Amore. Una parola troppo consumata per dire davvero quello che brucia dietro la sua superficie. La si usa come moneta da barattare, come giustificazione di menzogne, come balsamo artificiale per ferite che non si vogliono guardare. Eppure, c’è un amore che non ha nulla a che vedere con la retorica dei cioccolatini e dei sospiri. È una corrente che passa dentro di noi e che ci collega a tutto ciò che vive. È qui che nasce la salute, non dai farmaci né dalle discipline morali, ma dal lasciarsi attraversare da questa linfa.

L’amore come armonia tra opposti

La vita non è un manuale che ti dice da che parte stare: giorno o notte, corpo o spirito, desiderio o rinuncia. La vita è oscillazione, e chi vuole amputarne metà finisce per ammalarsi.
In il Benessere Emotivo, Osho dice che la vera salute non è nel rifiuto, ma nell’abbraccio degli opposti. Amare significa non voler scegliere tra la tempesta e la calma, ma lasciarsi scuotere dall’una e accarezzare dall’altra. Non c’è amore senza contrasto, così come non c’è musica senza silenzio tra le note.
La salute è questo ritmo interiore che non si vergogna delle sue cadute, perché sa che proprio lì si nasconde la possibilità di risalire.

L’amore come presenza

Non basta desiderare, non basta afferrare. Il desiderio senza presenza è bulimia, l’attaccamento senza consapevolezza è schiavitù.
In Il libro dei segreti, Osho insegna che la radice del vero amore è la consapevolezza meditativa. Respirare, fermarsi, essere qui. Amare non è possedere l’altro come fosse un oggetto, ma guardarlo come si guarda uno specchio che riflette noi stessi.
Quando l’amore è presenza, il corpo si rilassa, la mente smette di correre e l’anima finalmente respira. Ed ecco che arriva la salute: non quella che si compra in farmacia, ma quella che nasce dal cuore che batte in sintonia con il presente.

L’amore come amicizia con se stessi

Ma la radice più radicale, quella che scandalizza chi ancora pensa che l’amore sia solo sacrificio per gli altri, sta in Tornare alla Sorgente.
Qui Osho parla dell’amore come amicizia ad altissimo livello con se stessi. Non il narcisismo del selfie, non la vanità da vetrina, ma il coraggio di guardarsi dentro senza odio. Accogliersi con tutte le imperfezioni, con la goffaggine, con la fragilità.
Perché chi non sa amarsi finisce per chiedere all’altro di riempire il vuoto che non osa affrontare. E allora non ama, ma consuma. Non accarezza, ma trattiene. Non libera, ma imprigiona.
Amare se stessi, al contrario, è piantare radici solide: più ti accetti, più sei capace di dare senza chiedere in cambio, perché l’amore non è più mancanza, ma sovrabbondanza.

Tre facce della stessa fiamma

Messe insieme, queste tre prospettive non descrivono tre amori diversi, ma tre strati della stessa fiamma:

  • L’armonia che accoglie la contraddizione.

  • La consapevolezza che trasforma il legame in presenza.

  • L’amicizia con se stessi che rende ogni incontro autentico.

E qui si capisce che la salute non è un corpo senza sintomi, ma un cuore che ha imparato a danzare tra opposti, un respiro che sa fermarsi nell’attimo, una mente che non combatte più se stessa.

L’amore come medicina invisibile

Ci hanno insegnato che la salute è questione di analisi cliniche, che il benessere si misura in parametri, che la medicina è un affare tecnico. Ma la verità è che puoi ingoiare tutte le pillole che vuoi, se non ti ami, non guarirai mai davvero.
L’amore è la medicina invisibile: guarisce perché ricompone la frattura interiore, rimette insieme ciò che la paura e il giudizio hanno diviso. È il più alto livello di amicizia, l’unico che ti accompagna anche quando tutto il resto crolla.

Oltre il pensare, dentro il sentire

L’amore non è un concetto da analizzare. È esperienza, come il respiro che ti prende senza che tu debba pensarlo.
Ed è qui che “oltre il pensare” diventa non un motto, ma un invito: smetti di spiegare, smetti di sezionare. Entra nel ritmo dell’armonia, ascolta il respiro che ti riporta al presente, siediti accanto a te stesso come al migliore degli amici.
Allora sì che la salute diventa fioritura. Non un dovere, ma un frutto naturale di chi si lascia vivere dall’amore che già è dentro di sé.

E forse è proprio questo che Osho voleva dirci con la sua voce che tagliava e carezzava allo stesso tempo: non possiamo amare veramente nessuno se prima non abbiamo imparato a stare in pace con noi stessi.
Lì nasce la vera amicizia, quella che non tradisce mai.
Lì si apre la radice della salute.
Lì si fiorisce senza motivo, come una rosa che non chiede il perché del suo profumo.

«Se non sei amico di te stesso, la tua solitudine non è mancanza di persone, ma incapacità di accoglierle. Solo l’amore per sé apre le porte agli altri.»

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