Finito i soldi, finito l’amore (o l’odio?)
C’è un uomo sotto un ponte, un cartone in mano:
“Finito i soldi finito l’amore.”
Non grida, non fa sermoni. Sta lì, piegato come se fosse lui stesso una parentesi dimenticata. Attorno a lui passano coppie eleganti, bambini con il gelato, sorrisi confezionati come vetrine di centro commerciale.
Lui chiede l’elemosina, loro lo evitano.
Ma quel cartello non parla solo di lui. È uno specchio scomodo che rimanda in faccia a ciascuno di noi la domanda più imbarazzante: che società stiamo vivendo, e che valore diamo davvero all’amore?
Soldi per vivere? Mai.
Il ritornello lo conosciamo bene: i soldi finiscono sempre quando si parla di dignità.
– Finiscono per la scuola.
– Finiscono per la sanità.
– Finiscono per l’acqua potabile nei villaggi del terzo mondo.
– Finiscono per dare un tetto ai clochard che dormono per strada.
Ma ecco la magia: non finiscono mai per i missili, per i droni, per i carri armati.
Non finiscono per il petrolio, per il gas, per i contratti miliardari che nessuno osa mettere in discussione.
È la stessa ipocrisia che lascia soffrire di sete bambini innocenti ma non sbaglia mai un bilancio quando c’è da finanziare guerre.
Germania, la nuova potenza
Proprio adesso la Germania ha annunciato di voler diventare la forza militare più potente d’Europa. Non domani, non fra un secolo: l’obiettivo è fissato al 2031.
E già entro il 2027 saranno pronte nuove basi e rinforzi.
E allora la domanda brucia più che mai:
se davvero “finito i soldi finito l’amore”, come mai i soldi non finiscono mai quando si tratta di comprare armi?
Forse il cartello del clochard andrebbe corretto così:
“Finito i soldi finito l’amore, ma l’odio non finisce mai.”
Non parla solo di loro
Quel cartello, in realtà, non è l’ennesima accusa banale: non sta dicendo “le donne vogliono soldi” o “gli uomini comprano amore”. Perché diciamocelo chiaro: se hai un bottino di soldi puoi sedurre solo le prostitute mascherate da fidanzate.
Ma se vuoi conquistare le vere donne, quelle che valgono, non basta l’estratto conto: ci vogliono testa, cazzo e cervello.
E anche lì non parliamo di “amore” come lo intendono i film o i preti: parliamo di una forma altissima di amicizia. Perché chi ti resta accanto non lo fa per i tuoi soldi o per la tua immagine, ma perché sente che tra voi esiste una costruzione vera, un patto di presenza.
L’amore non si compra come un accessorio di lusso. Chi resta con te solo finché paghi non ti ama, ti usa. È commercio emotivo, è prostituzione mascherata da relazione.
Eppure la società continua a venderci l’idea che senza soldi non vali nulla. Che quello che chiamano amore sia un abbonamento premium a tempo determinato. Ma non è amore: è il contrario di ciò che davvero costruisce, cioè l’amicizia portata all’estremo.
La società che ci vuole ciechi
Ci vogliono ciechi. Ci vogliono credenti in un vangelo laico dove la regola è semplice: senza soldi, niente amore. Un’illusione comoda, perché così non ti chiedi più nulla: non ti chiedi se l’amore è resistenza, se l’amore è costruzione, se l’amore è restare anche quando non c’è più niente da guadagnare.
E mentre noi ci convinciamo che l’amore è un contratto a termine, loro — i padroni della finanza e delle armi — trovano sempre nuovi miliardi per alimentare conflitti.
Non c’è mai un “finito i soldi” quando si tratta di seminare morte.
E allora il clochard sotto al ponte non è solo un miserabile: è il testimone scomodo che ci mostra la contraddizione più feroce di questo secolo.
Finito l’amore, o finito l’odio?
Se fosse vero che i soldi finiscono davvero, la prima a fermarsi sarebbe la guerra.
Perché è lì che i bilanci sanguinano di più.
E invece no: le bombe piovono in Medio Oriente, in Ucraina, in Africa. Gli eserciti crescono, le alleanze militari si espandono.
E il cartello del clochard resta lì, a ricordarci che non è l’amore a finire, ma la dignità.
La società ci vuole convinti che senza soldi non ci sia amore. Ma la verità è che senza soldi manca solo la facciata. L’amore vero non esiste: quello che conta è l’amicizia alla sua massima espressione, che non dipende dal denaro ma dal coraggio di restare.
E allora la vera domanda è un’altra:
se i soldi finiscono davvero, cosa finisce per primo: l’amore o l’odio?
Rifletti
La lezione che mi porto dentro è semplice e devastante:
– Se una persona resta con te solo finché paghi, non è amore, è prostituzione.
– Se invece resta anche quando non hai nulla, quello non è amore nel senso sdolcinato che la società spaccia: è amicizia vera, portata al suo massimo splendore.
Il clochard sotto al ponte non è un rifiuto: è il profeta che ci dice quello che non vogliamo sentire.
Il suo cartello non è solo disperazione: è una sentenza universale.
Finito i soldi, finito l’amore. Ma per l’odio, i soldi non finiscono mai.
“L’amore non esiste. Esiste solo l’amicizia che osa diventare infinita, quella che non si compra e non si vende, che non crolla quando finisce il denaro, ma che resiste anche sotto i ponti.”
---
✦ Nota: Questo sito contiene link affiliati, il che significa che in caso di acquisto di qualcuno dei libri segnalati riceveremo una piccola commissione (che a te non costerà nulla): un piccolo contributo per sostenere questo sito e la realizzazione di questo progetto. Grazie per il sostegno!
---