L'Estroflessione dell'Agency: Perché Continui a Cedere il Tuo Potere (e Come Riconquistarlo)
Dal bisogno di essere salvati alla padronanza di sé: come smettere di delegare il proprio potere a oggetti, persone e istituzioni.
Hai mai premuto il tasto di un ascensore già illuminato, sperando che arrivasse più in fretta? Hai mai guardato il telefono in attesa di una notifica che ti salvasse dalla noia? Hai mai pensato “Se solo [qui inserisci: lo Stato, il capo, mio padre, mio figlio] facesse la sua parte, tutto si risolverebbe”?
Se sì, non sei irrimediabilmente irrazionale. Sei semplicemente umano. E sei caduto in una trappola psicologica subdola e potentissima: l’estroflessione della tua agency.
Cosa Significa “Estroflessione dell’Agency”?
Immagina la tua “agency” come il muscolo interiore della tua capacità di agire, di prendere decisioni, di essere il protagonista effettivo della tua vita. È la forza che ti fa alzare dal divano, prendere il telefono per fissare un appuntamento, o studiare per un esame.
Estroflessione significa “rivoltare verso l’esterno”. È ciò che fai con una tasca per svuotarla.
Estroflessione dell’Agency, quindi, è l’atto inconscio di rivoltare il tuo potere personale verso l’esterno, proiettandolo su persone, oggetti o istituzioni, nella speranza che siano loro ad agire al posto tuo.
In parole povere: è quando deleghi la tua capacità di risolvere i problemi, aspettandoti che la soluzione arrivi magicamente dal mondo esterno.
Il Caso Studio Definitivo: L'Imprenditore e lo Stato
Per capire quanto questo meccanismo sia pervasivo, non guardare alla tua vita. Guarda al dibattito pubblico. Prendiamo una categoria intera: gli imprenditori.
Per decenni, la narrativa dominante ha spinto verso un'atrofia della loro agency collettiva. La Domanda-Dipendente tossica era sempre la stessa:
"Lo Stato mi aiuterà?"
"Perché lo Stato non crea le condizioni per farmi crescere?"
Il sottotesto era: "Noi siamo soggetti passivi. La nostra fortuna o sfortuna dipende da un'entità esterna e più potente di noi."
Ecco, quella è l'estroflessione dell'agency su scala macro.
Ma cosa accade quando una categoria decide di riprendersi il suo potere? Quando opera un gigantesco esercizio di ristrutturazione cognitiva collettiva?
Accade che la Domanda-Sovrana sostituisce quella dipendente:
La Nuova Domanda (Sovrana):
“Ho davvero bisogno dello Stato per creare, innovare e risolvere i problemi della società?”
La Risposta-Sovrana che emerge è un pugno nello stomaco della mentalità da supplice:
“No. Io sono la risorsa. Noi siamo la soluzione. Guardate la storia: le università, gli ospedali, le biblioteche, le innovazioni... le abbiamo create noi o nostri predecessori, con iniziativa privata, rischio e filantropia. Lo Stato è arrivato dopo, ha tassato quello che avevamo costruito e si è preso il merito.”
In questo nuovo frame mentale:
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“Quali risorse posso attivare?” non si rivolge più a un ministero, ma alla propria capacità di lavorare 12 ore, al proprio rischio, ai propri risparmi.
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“Qual è la prima cosa pratica che posso fare?” non attende un bando, ma si traduce in: aprire il negozio, andare in cantiere, pagare gli stipendi.
Il protagonista non è più lo Stato-Salvatore, ma l'Imprenditore-Creatore.
Gli Altri Volti della Trappola: Come Riconoscere l’Estroflessione nella Tua Vita
Questo stesso schema si ripete in scale più piccole e personali.
1. La Trappola Tecnologica: Il Nuovo Monoteismo
La Domanda Tossica:
“Ma questa lampada biomagnetica mi aiuterà?”
Questa domanda non è una semplice richiesta di informazioni.
È la versione tecnologica di “Mi aiuterà Dio?”
Stai cercando una garanzia esterna prima ancora di agire — un verdetto che ti sollevi dalla responsabilità e dal rischio del tentativo. L’oggetto tecnologico diventa così il feticcio moderno, il nuovo oracolo a cui chiedere un segno divinatorio.
La Riformulazione Sovrana:
“Come posso ottenere il massimo beneficio possibile da questo strumento, valutandone oggettivamente gli effetti?”
2. La Trappola Relazionale: “Qualcuno Mi Salverà”
La Domanda Tossica:
“Chi mi aiuta adesso?”
La Riformulazione Sovrana:
“Qual è la prima cosa pratica che POSSO FARE IO in questo momento?”
Le Conseguenze Invisibili: Perché Questa Trappola Ti Rende Più Debole
Cedere all’estroflessione non è senza costi. Ecco cosa accade nel tuo cervello e nella tua vita:
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Atrofia del Muscolo Decisionale: come ogni muscolo non allenato, la tua capacità di prendere decisioni si indebolisce. Diventi mentalmente fiacco.
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Alimentazione del Circuito della Paura: l’amigdala, il centro della paura, prende il sopravvento. La sensazione di impotenza diventa cronica.
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Nascita del Vittimismo Cronico: se il potere è sempre “là fuori”, tu sei per definizione in balia di forze maggiori. Diventi l’eterno vittima delle circostanze.
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Paralisi da Analisi: aspettando la soluzione perfetta dall’esterno, non ne provi mai una imperfetta da dentro. E così rimani fermo.
Il Protocollo di Rientro: Come Riconquistare la Tua Sovranità
La buona notizia è che l’agency non è sparita. È solo ibernata. Puoi riportarla al centro della tua esistenza con un semplice cambio di paradigma: dalla magia al metodo.
Smetti di chiedere alla lampada se è magica. Inizia a chiederti come puoi usarla al meglio.
Ecco come fare.
Fase 1: Riconosci il Linguaggio della Dipendenza
Il primo passo è l’auto-ascolto. Quando senti nella tua mente una domanda che inizia con:
“Ma [oggetto] funzionerà?”
“Chi mi aiuta a…?”
“Perché [ente esterno] non…?”
Fermati. Hai appena individuato un’estroflessione in atto. Non giudicarti. Prendine atto.
Fase 2: Riformula la Domanda in Chiave di Sovranità
Trasforma la domanda tossica in una domanda strategica. Sposta il soggetto da “Lui/Lei” a “Io”.
La prima domanda cerca un salvatore.
La seconda attiva un protocollo.
Fase 3: Adotta un Piano d’Azione Sperimentale
Trasforma la tua vita in un laboratorio. Tu sei lo scienziato, non la cavia.
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Definisci il Protocollo: quali sono i passi concreti?
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Stabilisci i Parametri: su cosa misurerai i risultati? Sii specifico.
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Mantieni un Diario di Bordo: prendi nota dei dati. Senza auto-inganno.
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Trai le Tue Conclusioni: la decisione finale è tua, basata sui tuoi dati.
Il Potere Nascosto dell’Agency Riconquistata
Quando smetti di estrofliggere il tuo potere, accade qualcosa di straordinario. Che tu sia un imprenditore che smette di aspettare gli aiuti di stato o una persona che smette di aspettare un salvatore.
Riappropriarsi della propria agency non significa diventare onnipotenti o smettere di chiedere aiuto. Significa riconoscere che l’aiuto è una risorsa che tu gestisci, non un miracolo che tu subisci.
Significa passare dall’essere un personaggio secondario nella storia di qualcun altro a essere l’autore e il protagonista della tua.
La prossima volta che senti il richiamo della trappola, ricordati di questa parola: estroflessione.
E fai la scelta consapevole di riportare tutto a te.
Perché il potere non è là fuori, in attesa di salvarti.
È già qui, in attesa di essere usato.
"L'uomo che non ha più nulla da decidere, perché ha delegato ogni scelta a un potere esterno – sia esso lo Stato, la tecnologia o il fato – non è un uomo libero, ma un inquilino della propria vita. La vera sovranità non consiste nell'avere tutte le risposte, ma nel ricordare a se stessi, ogni giorno, che le domande giuste cominciano sempre con "Io". Perché il mondo cambia solo quando smettiamo di chiedere "Chi verrà a salvarmi?" e iniziamo a costruire, mattone dopo mattone, l'arca con le nostre mani."
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