Chi mi Ama mi Segua? Il Carnevale dei Vuoti dal Politico al Lazzarone
Il falso grido: “Chi mi ama mi segua”
“Chi mi ama mi segua.”
È il grido da strapaese che oggi viene urlato dai pulpiti più diversi: dal politico imbellettato al lazzarone di quartiere. Tutti col megafono in mano, nessuno col cuore o con la sostanza.
Seguimi, dicono. Ma verso dove? Verso l’abisso dell’irrilevanza. Verso il nulla travestito da verità.
Il valore dimenticato: dare, non solo pretendere
Non c’è più il coraggio di dare valore a chi ti ama, ma solo la sfacciataggine di pretendere fedeltà senza offrire nulla in cambio.
È la logica del servo che gioca a fare il padrone: “io comando, tu dimostrami che vali stando dietro le mie orme di fango.”
Ma l’amore – la forma più pura di grande amicizia – non si elemosina col ricatto del “seguimi”. Si alimenta con il riconoscimento reciproco. Si fonda sul dare valore, non sul pretendere valore.
Perché nessuno ti segue davvero?
Il punto è che chi urla “seguimi” non capisce che nessuno segue chi non sa coinvolgere.
Un leader vero ti emoziona, ti fa vibrare, ti fa sentire parte di qualcosa.
Un cretino invece crede che basti urlare, e non vede che le dinamiche relazionali funzionano solo quando dai significato agli altri, non quando li tratti come comparse della tua commedia.
E siccome non sa creare valore, gli resta solo l’arma misera dell’insulto, del denigrare e del ferire, illudendosi che abbassando gli altri possa nascondere il vuoto che ha dentro.
La carnevalata del potere vuoto
Eppure il mondo pullula di questi teatranti.
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Il politico che scambia un comizio per un atto d’amore e un voto per una dichiarazione eterna di fedeltà.
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Il manager che si sente imperatore delle pause caffè.
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Il prete che benedice se stesso più dei fedeli.
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Il lazzarone di periferia che si crede profeta perché raccoglie tre applausi al bar.
È una carnevalata pazzesca, un circo in cui ognuno recita la parte di un Cristo in saldo: “Chi mi ama mi segua.”
Il vuoto dietro la maschera
Il dramma è che dietro la maschera di questi Generali di Cartapesta non c’è nulla.
Nessun rispetto, nessuna considerazione per chi li ama o li segue. Solo il vuoto che si spaccia per grandezza.
E questo vuoto, come una piazza piena di coriandoli dopo la festa, rimane lì a marcire.
La vera domanda da fare
Non è più tempo di seguire chi urla.
È tempo di chiedere: che valore dai tu a chi ti ama?
Perché chi non dà valore non merita seguito.
E chi non riconosce che l’amore è l’amicizia più grande non merita nemmeno di essere ricordato.
Il mondo non ha bisogno di altri generali in saldo che gridano “seguimi”.
Ha bisogno di chi, invece di chiedere fedeltà, sa creare emozione, appartenenza e riconoscimento.
Il resto è solo rumore di fondo destinato all’oblio.
