Il Corpo Parla Ma Perché Continuiamo a Vedere Difetti Invece di Ascoltarlo?
"Il corpo parla fino all’ultimo respiro: ascoltarlo è l’unica medicina che non invecchia. Questo articolo nasce da un bisogno reale, non da un gioco di parole. Il bisogno di dare senso a ciò che viviamo nel corpo, anche quando sembra un difetto o una condanna. Almeno un tentativo, almeno un gesto che prova a trasformare un’esperienza di fragilità in possibilità di ascolto."
Perché il corpo parla e noi lo scambiamo per difetto invece che per linguaggio?
Immaginate la scena: una signora anziana, con le mani che tremano.
Nella nostra società, il tremore viene subito catalogato come sintomo clinico, qualcosa di sbagliato, un difetto da correggere. Il messaggio implicito è sempre lo stesso: “c’è qualcosa che non funziona, va aggiustato o nascosto.”
E invece — attenzione — qui entra in gioco una visione molto più antica, radicata nel Pensiero Pagano.
Il tremore è davvero solo un difetto?
No, non è un semplice errore biologico.
Il tremore è un linguaggio. È il corpo che parla.
Pensateci un attimo:
- Quando siamo nervosi, tremiamo.
- Quando abbiamo paura, tremiamo.
- Quando siamo emozionati, tremiamo.
- Allora, che cos’è questo tremore?
È l’organismo che esprime una verità che la ragione non vuole ammettere, un messaggio che non può passare attraverso le parole ma che si manifesta nel corpo.
Cosa ci insegna la Tradizione Pagana?
Nella tradizione della Religione Pagana riprende, dentro di noi vivono molti Dèi.
Non sono figure mitologiche lontane, ma energie, archetipi, personalità interiori che in certe situazioni prendono voce.
E allora il tremore, per questa signora anziana, può diventare il segnale che un Dio dentro di lei si sta manifestando.
Non per spaventarla, ma per dirle:
“Guardami, io sono qui. Io sono parte di te.”
Come cambia lo sguardo sul corpo che trema?
Qui sta la parte più bella: invece di sentirsi schiacciata dall’impotenza, quella donna può:
- appoggiare la mano sul petto,
- respirare piano,
- e dire dentro di sé:
“So che sei tu, Nemesi che mi avverti, o Asclepio che mi ricordi l’equilibrio. Ti lascio parlare, ma fino a un certo punto.”
- In questo gesto semplice c’è un ribaltamento enorme:
il tremore non è più soltanto la malattia, ma diventa un dialogo con se stessi, con la propria energia vitale.
Che cosa significa “evocare un Dio interiore”?
Secondo il Pensiero Pagano, evocare non è magia o superstizione.
Significa permettere a una parte di noi di emergere coscientemente.
- Se il tremore nasce da paura → si può evocare Atena, la chiarezza e la lucidità.
- Se nasce da debolezza → si può evocare Ares, la forza guerriera.
- Se nasce da squilibrio → si può evocare Nemesi, la giustizia interiore.
- Se nasce da bisogno di cura → si può evocare Asclepio, il guaritore.
- Evocare vuol dire: “Riconosco questa energia, la lascio agire, ma con la mia volontà le pongo un limite: fin qui, e non oltre.”
Perché questa visione restituisce dignità?
Certo, non cancella la vecchiaia.
Non elimina i limiti fisici, né guarisce magicamente il tremore.
Ma cambia il modo di viverlo.
- Non più corpo che si consuma,
- ma corpo che continua a parlare.
- Non più solo malattia,
- ma linguaggio di vita che pulsa fino all’ultimo respiro.
Perché il corpo parla sempre?
Il corpo non smette mai di comunicare.
Lo fa con i tremori, con i sospiri, con i brividi, con le tensioni muscolari.
Il problema è che la nostra cultura ci ha insegnato a zittirlo, a ridurlo a “sintomo”, a “problema”.
Invece, ogni movimento è un pensiero del corpo, una frase di quel discorso infinito che ci accompagna dalla nascita alla morte.
Il corpo parla anche attraverso l’ambiente
Nella Religione Pagana, il corpo non è mai isolato: è parte del mondo naturale.
Per questo, un tremore può essere il segnale non solo di un Dio interiore che si manifesta, ma anche delle condizioni concrete dell’esistenza:
- l’alimentazione, se troppo povera o squilibrata, può generare carenze che si riflettono nei nervi e nei muscoli;
- l’aria che respiriamo, se carica di inquinamento, può indebolire l’organismo e amplificare fragilità;
- le tensioni quotidiane, se accumulate, si traducono in scariche fisiche che il corpo non riesce più a contenere.
- Il corpo, dunque, non distingue tra ciò che è interiore e ciò che è esteriore: parla sempre la stessa lingua, e i tremori sono una delle sue frasi più potenti.
Dal tremore al significato
“Non è il corpo che sbaglia: è la nostra sordità che non sa ascoltarlo.”
- Il corpo non sbaglia. Anche un tremore è un messaggio.
- Gli Dèi interiori sono il vocabolario. Ogni energia che emerge ha un volto: Ares, Nemesi, Asclepio.
- La disciplina è ascoltare. Non reprimere, ma riconoscere e guidare.
- La guarigione è dignità. Non assenza di vecchiaia, ma capacità di dare senso a ciò che resta.
Rifletti: il corpo parla fino all’ultimo respiro
Il tremore dell’anziana non è un marchio di impotenza.
È il corpo che parla, con il linguaggio degli Dèi interiori.
Come insegna la Religione Pagana, la volontà può guidare queste energie.
E come ci ricorda la saggezza antica, la guarigione più profonda è trovare senso anche nella fragilità.
- E allora, quando il corpo trema, possiamo smettere di vederlo solo come condanna.
Possiamo ascoltarlo come voce viva, come compagno, come ultimo insegnamento:
"Io sono un corpo che parla, e finché parlo, ti ricordo che sei vivo. Questo articolo non è nato per riempire il web di frasi fatte. È nato da un bisogno reale: restituire dignità a ciò che il corpo ci mostra, anche nella fragilità."
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