Andrea Presti e Sadhguru: conta di più il corpo o la mente nelle nostre scelte?
“La forza non è solo nei muscoli o nella mente: è nella disciplina che li tiene uniti.”
C’è un culturista italiano, Andrea Presti, che oggi rappresenta un caso interessante non solo per lo sport, ma per la cultura contemporanea. Perché? Perché Presti non è soltanto uno che solleva pesi. È l’uomo che ha riportato l’Italia al Mister Olympia, il palcoscenico più ambito del bodybuilding, dopo quasi trent’anni di assenza. Un percorso che lui stesso racconta anche nel libro Diventa ciò che sei. Come raggiungere i propri obiettivi scegliendo di fare ciò che ci rende felici, dove la disciplina atletica diventa filosofia di vita.
Ora, pensateci: l’Olympia non è una semplice gara di muscoli. È l’equivalente, nel culturismo, di quello che i giochi olimpici erano per i greci. Il posto in cui il corpo diventa spettacolo, disciplina, ideologia. E Presti ci arriva con una filosofia tutta sua, che va ben oltre la panca e i bicipiti.
La forza come difesa dal tempo
A 20 anni, un calciatore ha bisogno di correre: il cuore deve resistere, i polmoni devono reggere, e il cardio diventa fondamentale. Ma Presti ci ricorda che, se a 20 ti basta correre, a 40, a 60, se non costruisci muscolo, ti ritrovi senza difese.
Perché i muscoli non sono solo estetica: sono la diga contro il declino ormonale. Più massa magra hai, più il corpo continua a produrre testosterone, più resisti all’invecchiamento. E Presti lo dice con una chiarezza che non ammette repliche: “Troppo cardio brucia i muscoli, e senza muscoli il testosterone crolla.” Questa stessa chiarezza è la traccia che percorre in Diventa ciò che sei. Come raggiungere i propri obiettivi scegliendo di fare ciò che ci rende felici, dove spiega che ogni risultato nasce da una scelta lucida e costante.
Il corpo come strumento di pensiero
Ed è qui che entra in gioco un parallelo curioso. Perché mentre Presti, con la sua disciplina ferrea, difende la necessità della forza, dall’altra parte del mondo c’è Sadhguru, un maestro spirituale che parla di meditazione e visualizzazione. Due mondi lontani? Forse meno di quanto sembri.
Sadhguru insiste sull’idea che dobbiamo uscire dalla testa, smettere di pensare troppo, imparare a sentire. Lo spiega con semplicità anche nel libro La gioia è alla portata di tutti. La via dello yoga, dove la felicità non nasce da obiettivi esterni ma da una diversa percezione interiore. E chiunque abbia mai sollevato un bilanciere sa che senza quella connessione mente-muscolo, senza quella capacità di ascoltare il corpo dall’interno, l’allenamento diventa cieco, meccanico, sterile.
E qui il punto: Presti e Sadhguru, apparentemente distanti, dicono entrambi che il corpo non è un accessorio della mente, ma il suo prolungamento. Uno lo dimostra con i muscoli, l’altro con la meditazione.
Scienza e meditazione
Ora, uno potrebbe dire: “Va bene, ma Sadhguru è un guru, mica un medico.” Invece no. Negli ultimi anni le sue pratiche di meditazione — Samyama, Inner Engineering — sono state studiate seriamente. Pubblicazioni scientifiche hanno misurato effetti concreti: riduzione dello stress, miglioramento del sonno, persino un rallentamento dell’invecchiamento cerebrale.
E non stiamo parlando di aneddoti, ma di EEG, misure di età cerebrale, parametri oggettivi. Non è ancora medicina ufficiale, certo, ma è una porta aperta: quello che un tempo era “mistica”, oggi entra nei laboratori. È la stessa logica che anima La gioia è alla portata di tutti. La via dello yoga: trasformare una pratica antica in esperienza quotidiana verificabile.
Due maestri della disciplina
Allora, cosa ci insegnano insieme Presti e Sadhguru?
Che il corpo non va separato dalla mente. Che la forza fisica e la meditazione non sono opposti, ma due forme di disciplina.
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Il ventenne calciatore corre e pensa solo al fiato: ma se non costruisce muscoli, crolla presto.
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Il sessantenne che fa solo tapis roulant perde testosterone: ha bisogno di forza, ma anche di capacità di ascoltarsi.
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E chiunque voglia crescere deve capire che l’allenamento migliore non è quello che distrugge, ma quello che integra: forza, respiro, attenzione.
Riflettiamo
Se fossi costretto a riassumere Presti e Sadhguru in un’unica frase, direi così: il primo insegna a non lasciare che il corpo ceda, il secondo a non lasciare che la mente si perda.
E in un mondo che ci vuole distratti e fragili, l’incontro fra un culturista italiano e un maestro indiano diventa una lezione storica: i muscoli e la meditazione, insieme, raccontano la stessa verità.
“Chi allena solo il corpo invecchia presto, chi allena solo la mente si perde: la vera giovinezza è nell’equilibrio dei due.”
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