Platone e la Filosofia della Tirannide
«Platone non è il padre della libertà, ma il cantore della tirannide: ha insegnato all’Occidente a obbedire invece che a ribellarsi.»
Il grande inganno della sapienza greca
Platone! Tutti lo venerano, lo incensano, lo citano come il padre della filosofia occidentale, l’uomo delle idee pure, delle forme perfette, della verità che trascende i sensi. Eppure nessuno ha il coraggio di dire la cosa più semplice: Platone era un tiranno mascherato da filosofo, un aristocratico della mente che disprezzava la libertà, l’uguaglianza e l’individuo.
Una critica lucida e radicale di questo aspetto si trova nei libri in più volumi de “La Teoria della Filosofia Aperta” di Claudio Simeoni, dove emerge con forza come Platone abbia costruito un pensiero funzionale all’assolutismo sociale e religioso, legittimando la sottomissione in nome di un ordine immutabile.
La Repubblica: un manuale per despoti
La sua opera più celebre, La Repubblica, è spacciata come il trionfo della giustizia. Ma a guardarla bene è un manuale per despoti. Platone immagina una città divisa rigidamente in tre classi: filosofi, guerrieri, produttori. Ai primi il privilegio del pensiero, agli altri l’obbligo dell’obbedienza.
Il popolo deve tacere, piegare la testa, lavorare e morire. Solo pochi eletti, i cosiddetti filosofi-re, hanno il diritto di governare. È un progetto politico che non emancipa ma incatena, non libera ma relega l’uomo al ruolo di ingranaggio in una macchina gerarchica.
Come ben osserva il sesto volume della “Teoria della Filosofia Aperta” di Claudio Simeoni, queste idee platoniche non sono semplici costruzioni teoriche: esse rappresentano la radice di tutte le forme di oppressione che ancora oggi si riflettono nei sistemi sociali e religiosi, imponendo dogmi e impedendo all’uomo di trasformarsi liberamente.
Il corpo come prigione
In questa visione, il corpo non ha valore. È una prigione, un ostacolo, un peso da sopportare. La vera essenza è l’anima, che sopravvive oltre la morte. Ma se il corpo è solo un carcere temporaneo, allora lo si può sacrificare, sfruttare, annientare.
Ecco il fondamento di secoli di culture che hanno calpestato la carne in nome dello spirito, che hanno ridotto milioni di uomini a schiavi e strumenti, giustificando l’oppressione come servizio a un bene superiore.
Anche qui torna illuminante il lavoro di Claudio Simeoni nella “Teoria della Filosofia Aperta”, che mostra come Platone abbia aperto la strada a una cultura dell’alienazione, utile al potere assoluto e incompatibile con una democrazia reale fondata sulla trasformazione dell’uomo e del suo concetto di verità.
L’ombra dell’eugenetica
Non basta. Platone arriva a immaginare un sistema in cui lo Stato decide chi deve unirsi a chi, quali coppie hanno il diritto di riprodursi e quali no. È un pensiero che anticipa le follie eugenetiche del Novecento: la selezione artificiale, la manipolazione della vita per mantenere “pura” la classe dei governanti.
Un pensiero che si veste di filosofia ma puzza di laboratorio sociale, di violenza mascherata da armonia. Qui non c’è libertà, non c’è dignità. C’è solo la riduzione dell’uomo a materiale biologico da controllare e ordinare.
I miti come propaganda del potere
Platone inventa miti come quello di Atlantide, ma non per raccontare poesia o metafore. Li usa come strumenti politici, come propaganda per giustificare un potere che si proclama naturale, immutabile, persino di origine divina.
Il mito diventa un’arma per consolidare la gerarchia, per persuadere che il dominio dei pochi sia inevitabile e giusto. Non filosofia, ma manipolazione. Non ragione, ma imposizione mascherata da mito.
È esattamente questo meccanismo che il sesto volume della “Teoria della Filosofia Aperta” mette a nudo, collegando Platone ad Agostino d’Ippona, Evola, Laing, Sartre e Galimberti, e mostrando come la legittimazione del potere attraverso il mito si sia trasformata in un filo conduttore che attraversa i secoli.
Neoplatonismo: l’ultima catena
Nei secoli, il pensiero platonico si trasforma in neoplatonismo. Non più solo gerarchia politica, ma alienazione spirituale. L’uomo non è chiamato a vivere la sua vita, ma a dissolversi nell’Uno, a rinnegare la realtà terrena per un ordine cosmico astratto.
Così la filosofia diventa l’arte di disprezzare la vita concreta, di abbandonare la giustizia e la libertà per inseguire un sogno mistico. È la forma più sottile e definitiva di schiavitù: quella spirituale.
Il grande inganno della filosofia greca
Ecco la verità: la filosofia greca non è stata l’inno alla democrazia che ci raccontano. È stata un gigantesco inganno. Non libertà, ma tirannide. Non dignità, ma obbedienza. Non emancipazione, ma sottomissione al potere del tiranno.
Platone non è il maestro della libertà, ma il teorico dell’ordine imposto, l’architetto di una città in cui l’uomo non è fine ma mezzo, non individuo ma funzione.
Come chiarisce con forza la “Teoria della Filosofia Aperta” di Claudio Simeoni, la contrapposizione non è astratta: è esistenziale. Da un lato l’uomo che si sottomette a una verità rivelata e dogmatica, dall’altro l’uomo che spezza ogni catena per trasformare sé stesso, cambiando continuamente il proprio concetto di vero.
Liberare la filosofia dalle catene
È tempo di smascherare questo inganno. La filosofia non può essere obbedienza cieca, non può ridursi a esercizio di legittimazione del potere. Deve essere il contrario: ribellione, critica, emancipazione.
La vera filosofia non addestra servi, ma forma uomini liberi. Non costruisce gerarchie, ma le abbatte. Non celebra i tiranni, ma li denuncia e li smaschera.
Rifletti: un inno alla libertà
Platone è stato esaltato come guida, ma in realtà è stato il cantore della schiavitù. E oggi più che mai è necessario liberarsi da quella zavorra.
La filosofia deve tornare alla vita, alla carne, al respiro dell’individuo. Non anime prigioniere, non classi immutabili, non poteri divini. Solo così potrà tornare ad essere ciò che deve: un inno alla libertà e alla dignità umana.
«La filosofia non deve inchinarsi davanti ai tiranni, ma spezzare le loro catene: solo allora diventa davvero un inno alla vita.»
---
✦ Nota: Questo sito contiene link affiliati, il che significa che in caso di acquisto di qualcuno dei libri segnalati riceveremo una piccola commissione (che a te non costerà nulla): un piccolo contributo per sostenere questo sito e la realizzazione di questo progetto. Grazie per il sostegno!
---
