La Connessione tra Pensieri Negativi e Sensazioni Fisiche
Smettere di vivere in quella sala di proiezione mentale in cui scorrono immagini, aspettative, film interiori che ti ipnotizzano. E tornare a sentire dal corpo, dentro la carne, nel gesto vivo, nella presenza muscolare.
Il legame tra pensieri negativi e sensazioni fisiche è un fenomeno complesso e interconnesso, spesso descritto come un circolo vizioso. Questo circolo vizioso può avere un impatto significativo sul benessere di una persona, influenzando sia la mente che il corpo.
In questo articolo esploreremo:
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le basi scientifiche di questa connessione,
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come i pensieri negativi si manifestano fisicamente,
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e come interrompere questo ciclo per creare una vita più soddisfacente e autentica.
Questo concetto sulle correnti vegetative è anche spiegato in dettaglio nel libro di Claudio Simeoni, “Il Crogiolo delle Stregone”.
Che cosa sono i pensieri negativi e come si manifestano nel corpo
I pensieri negativi sono interpretazioni pessimistiche o critiche di sé stessi, degli altri o del mondo circostante.
Possono includere:
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dubbi,
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paure,
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insicurezze
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e credenze limitanti.
Le sensazioni fisiche, invece, sono risposte corporee che accompagnano questi pensieri.
Si manifestano come:
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tensione muscolare,
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battito cardiaco accelerato,
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sudorazione,
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difficoltà respiratorie
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e altri sintomi di stress o ansia.
Ascoltare le correnti vegetative significa dirigere l’attenzione verso il nostro interno, percependo il flusso vitale che scorre attraverso il corpo, rilasciando tensioni e armonizzando la nostra energia naturale.
Il ciclo pensiero-sensazione: un circolo vizioso
Un pensiero negativo può innescare una risposta di stress nel corpo.
Ad esempio, pensare “Non sono abbastanza bravo” può attivare il sistema nervoso simpatico, portando a sensazioni fisiche di ansia.
Il nodo allo stomaco o il battito cardiaco accelerato rafforzano quel pensiero negativo, confermando la sensazione di inadeguatezza o paura.
Questo ciclo continua:
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ogni pensiero alimenta la sensazione,
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ogni sensazione rafforza il pensiero.
E così si crea un circolo vizioso difficile da interrompere se non si conoscono queste connessioni.
Come questo ciclo influenza i comportamenti
Il circolo vizioso può portare a comportamenti di evitamento.
Ad esempio:
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L’ansia sociale porta ad evitare situazioni sociali, alimentando isolamento e insicurezza.
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La paura del fallimento genera procrastinazione, che impedisce di affrontare compiti importanti.
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Le credenze limitanti possono portare ad auto-sabotaggi: rinunciare a opportunità o impegnarsi in azioni che confermano le proprie paure.
Questo concetto può essere paragonato a come, nella società, le mafie si infiltrano solo dove c’è denaro e potere da gestire, come descritto da Nicola Gratteri nel suo libro “Il Grifone”: “Le mafie non si interessano di ambiti dove non ci sono profitti o potere da conquistare, proprio come i pensieri negativi non si manifestano se non ci sono incertezze o paure su cui aggrapparsi.”
La neuroplasticità e la memoria delle emozioni
Il cervello umano è plastico: può formare nuove connessioni neuronali in risposta all’esperienza.
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I pensieri ripetitivi rafforzano certi circuiti neurali
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Il sistema limbico (amigdala e ippocampo) è centrale nelle risposte emotive
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Quando si presenta un pensiero negativo, l’amigdala si attiva e l’ippocampo lo memorizza insieme alla sensazione corporea
Questo processo rafforza l’associazione tra pensiero e sensazione fisica, consolidando il loop.
Uscire dalla testa ed entrare nel corpo
Per interrompere il circolo vizioso tra pensieri negativi e sensazioni fisiche, è essenziale imparare a “uscire dalla testa e entrare nel corpo”. Quando resto nella testa, non sento nulla. Non muovo un muscolo. È come essere ipnotizzato dalle immagini che scorrono dentro di me. Pensieri, ricordi, proiezioni… mi tengono fermo, congelato, assente. Ma nel momento in cui smetto di pensare come se il pensiero fosse un occhio che guarda da fuori, inizia il vero risveglio.
“Ora voglio sentire da dentro. Voglio essere muscolo, pelle, respiro, battito. Non più spettatore. Ma presenza. Io sono questo corpo. Io sento questo corpo. Io abito ogni fibra. Non vivo più nei pensieri, ma nel potere della mia carne. Il mio corpo è il mio pensiero. E il mio pensiero si fa carne.”
Immagina il corpo come una casa piena di stanze.
Spesso restiamo chiusi nei corridoi mentali e dimentichiamo di esplorare il resto della casa.
Per ritrovare equilibrio:
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Muoviti con la musica, senza giudizio: la danza libera esprime e libera emozioni
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Cammina lentamente, sentendo ogni passo: ti radica nel presente
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Respira consapevolmente: inspira dal naso, espira dalla bocca, ascoltando il corpo
Pratiche somatiche per riconnetterti
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Yoga e stretching lenti rilasciano la tensione e aumentano la consapevolezza muscolare
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Contrai e rilassa singole zone del corpo per riconoscere dove si accumula la tensione
In questo viaggio, è utile ricordare una frase provocatoria di Nicola Gratteri:
Come loro ignorano i confini tra nazioni, anche tu puoi superare i confini mentali.
Riconnettendoti al corpo, abbandoni i limiti imposti dalla mente.
Il corpo e il pensiero sono una cosa sola
Il circolo vizioso tra pensieri negativi e sensazioni fisiche è una realtà psicologica concreta.
Uscire dalla testa ed entrare nel corpo è una metafora potente per descrivere:
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il ritorno a sé
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la rottura dei loop mentali
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la costruzione di una vita autentica
Tutto questo è esplorato in profondità da Claudio Simeoni in “Il Crogiolo delle Stregone”, che offre strumenti per liberarsi da pensieri bloccanti e vivere con più autenticità, piacere e presenza.
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