Oltre il Re e il Fabbro
Non sei chi comanda né chi lavora: sei la forza che li osserva entrambi
“La vera padronanza non nasce dal controllo, ma dal ricordare chi osserva il controllore.”
Il punto da cui tutto si muove
Non sei la mente che ordina.
Non sei nemmeno il corpo che obbedisce.
Se guardi bene, c’è un punto più profondo:
quello in cui tutto accade, senza che tu debba fare nulla.
È lo stesso punto che appare quando smetti di inseguire tecniche, idee o risultati.
Quando per un istante la mente tace e il corpo respira da solo, sei lì.
Non devi fare nulla.
Non c’è un passo due.
Non c’è una tecnica superiore.
Hai trovato il punto.
Il punto in cui il mondo si sente.
Il punto in cui il corpo si sente.
Non come oggetti separati da te, ma come il palcoscenico e la danza della tua stessa percezione.
Quando la mente smette di dare ordini
La mente ama le mappe.
Vuole sapere dove andare, come arrivarci, con quale metodo.
Ma la padronanza di sé non nasce dal controllo: nasce dal riconoscere chi controlla il controllore.
Finché la mente comanda, vivi dentro la sua illusione:
“Se capisco, sarò libero.”
Ma la libertà non si capisce — si sente.
Quando impari a vedere la mente dall’alto, non per combatterla ma per osservarla,
accade qualcosa di rivoluzionario:
è la mente che inizia a ricevere ordini, non più a darli.
L’allenamento più difficile e più semplice del mondo
“Restarci di più” — questo è tutto.
Rimanere nel punto in cui il mondo si sente.
È l’allenamento più semplice e più difficile insieme: smettere di fuggire.
La mente, abituata a fare, a risolvere, a cercare, interpreterà questo “restare” come noia, come stasi, come inutilità.
Ti dirà: “Dai, muoviti, trova qualcosa di meglio, leggi un altro libro, migliora ancora.”
È la sua ultima trappola.
Il potere vero nasce quando non segui più quella voce.
Non serve zittirla: basta non darle attenzione.
Lei parla, tu resti.
E più resti, più scopri che la vita funziona benissimo anche senza il suo continuo intervento.
Quando il Re e il Fabbro diventano simboli
Nel primo incontro tra mente e corpo, il Re e il Fabbro rappresentavano due forze:
la volontà cosciente e l’intelligenza biologica.
Ma adesso si rivela qualcosa di più profondo:
tu non sei nessuno dei due.
Tu sei il Regno stesso.
Il luogo in cui la mente ordina e il corpo risponde.
Il campo dove accade la vita.
Senza di te — senza la tua presenza —
né il Re né il Fabbro potrebbero esistere.
Questa consapevolezza cambia ogni cosa:
non cerchi più di “dominare la mente” o di “risvegliare il corpo”,
perché hai capito che entrambi lavorano dentro di te, non per te.
La mente vista dall’alto
Guarda la mente come guarderesti un bambino intento a costruire castelli di sabbia.
Fa rumore, si agita, inventa, distrugge e ricostruisce.
Ma tu sei la spiaggia, non il castello.
Se la osservi, si calma.
Se la combatti, si ribella.
La mente non è il male — è solo una servitrice instancabile.
Ma ha bisogno di qualcuno che la veda, che la riconosca per ciò che è.
Solo così smette di fingere di essere la regina.
La vera padronanza
Essere padroni di sé non significa avere potere sulla mente o sul corpo,
ma riconoscere il punto da cui il potere scorre naturalmente.
La mente dice: “Io penso.”
Il corpo dice: “Io sento.”
Ma chi è che si accorge di entrambi?
Chi è che sa di pensare e sa di sentire?
Quello sei tu — la presenza che li contiene.
In quel momento la mente si inchina,
e il corpo obbedisce con armonia.
Non perché li hai sottomessi,
ma perché finalmente riconoscono il loro posto nel Regno.
Restare nel punto
Quando resti nel punto, tutto diventa più nitido:
-
le azioni si fanno precise,
-
la voce si fa più autentica,
-
lo sguardo non cerca più, ma incontra.
Non stai “facendo” nulla, eppure tutto funziona meglio.
È come se la vita, per un attimo, respirasse con te.
È lì che la mente riceve il suo primo vero ordine: “Riposa.”
E nel suo silenzio, il corpo e il mondo tornano a suonare insieme.
Perché non sei né il Re né il Fabbro
Il Re è la mente che organizza.
Il Fabbro è il corpo che realizza.
Ma tu sei il testimone che rende possibile entrambi.
Non sei la volontà, non sei l’azione:
sei il campo in cui entrambe si incontrano.
Da lì, il pensiero non comanda più — obbedisce.
Il corpo non reagisce più — risponde.
E tu non cerchi più di aggiustare nulla,
perché ti accorgi che tutto è già in corso d’opera.
Rifletti: la mente al servizio della presenza
La mente è un ottimo servitore, ma un pessimo padrone.
Quando la guardi dall’alto, smette di essere un tiranno e diventa uno strumento di precisione.
Puoi usarla per creare, per capire, per comunicare —
ma non per esistere.
Il vero dominio su di sé è non essere dominato dal bisogno di dominare.
È vivere dal punto in cui tutto si sente, e lasciar fare alla vita il suo lavoro.
“Non cercare la prossima tecnica.
Non aggiungere pensieri.
Restaci di più.
E lascia che la mente impari il silenzio dal corpo che sa già come vivere.”
Controbattere – Oltre il Pensare
Volontà e Presenza | Mente e Corpo | Padronanza e Silenzio
---
✦ Nota: Alcuni link presenti nell’articolo sono link di affiliazione Amazon. Se effettui un acquisto tramite questi link, riceveremo una piccola commissione (senza costi aggiuntivi per te). Grazie per sostenere Controbattere – Oltre il Pensare e la diffusione della conoscenza libera.
---
Tutti i contenuti di questo sito sono opere originali.
È vietata la riproduzione, anche parziale, senza consenso scritto dell’autore.
