Meditazione Pagana e Neurogenesi: Oltre il Pensare, Dentro la Natura
In un’epoca in cui la meditazione rischia di essere ridotta a moda o tecnica di rilassamento, Claudio Simeoni rilancia la profondità delle pratiche pagane come strumenti di trasformazione reale dell’individuo e del suo rapporto con il mondo.
1. Meditazione Pagana: oltre il pensare, dentro la Natura
Nel suo “Discorso introduttivo alle pratiche pagane di meditazione, contemplazione e ascolto delle correnti vegetative”, Simeoni invita a riscoprire la meditazione come atto di immersione nell’Essere Natura e non come fuga dal mondo o ricerca di trascendenza. La meditazione pagana, infatti, non mira all’annullamento dell’io, ma al suo rinnovamento continuo attraverso:
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Sospensione del dialogo interno: liberarsi dai pensieri ossessivi, dai giudizi e dalle paure imposte dalla società, per poter ascoltare davvero sé stessi e il mondo.
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Contemplazione: esercitare la presenza e l’attenzione ai cicli naturali, ai mutamenti stagionali e alle proprie emozioni.
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Ascolto delle correnti vegetative: percepire i flussi vitali che attraversano corpo e natura, sviluppando autoguarigione e consapevolezza fisiologica.
2. La scienza conferma: il cervello adulto si rigenera
Simeoni collega queste pratiche a una recente scoperta scientifica riportata su “La Repubblica”: la neurogenesi, ovvero la formazione di nuovi neuroni nell’ippocampo anche in età avanzata. Una ricerca del Karolinska Institutet, pubblicata su Science, ha dimostrato che il cervello umano non è destinato solo a consumarsi, ma può rinnovarsi grazie a cellule staminali pronte a generare nuovi neuroni.
Questa scoperta avvalora ciò che Simeoni sostiene da decenni: le pratiche di ascolto, meditazione e contemplazione non sono solo spirituali, ma hanno effetti concreti sulla salute mentale e sulla plasticità cerebrale.
3. Oltre la moda, una pratica di crescita e rinnovamento
Il rischio oggi è ridurre la meditazione a un prodotto di consumo, privandola della sua dimensione trasformativa. La meditazione pagana, invece, è un percorso di crescita che:
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Aiuta a superare i limiti imposti da educazione, religione e società.
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Favorisce relazioni autentiche, presenza ed empatia.
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Riconnette l’individuo al corpo, alla natura e al ciclo della vita.
4. L’esperienza pagana tra corpo, percezione e coscienza
Simeoni approfondisce che le pratiche di meditazione, contemplazione e ascolto delle correnti vegetative non hanno lo scopo di “elevare lo spirito” o separare l’anima dal corpo, come avviene in molte visioni fideistiche, ma di modificare la percezione e la struttura della coscienza attraverso il corpo stesso.
Queste pratiche ampliano la sensibilità alle emozioni e alle trasformazioni del mondo, portando la coscienza a ristrutturarsi continuamente, come in una rinascita costante. Simeoni mette in guardia: questa sensibilità accresciuta rende l’individuo più fragile in una società che non valorizza l’apertura emotiva, ma è proprio questa fragilità a costituire la base per una consapevolezza autentica e per la capacità di abitare il caos della vita senza subirlo.
Un punto chiave è la rivalutazione dei chakra: nella pratica pagana, i chakra e le correnti vegetative sono intesi come fenomeni fisici reali, non come manifestazioni di un’anima separata, e la loro percezione è parte integrante dell’esperienza corporea e della ristrutturazione della coscienza. La meditazione, la contemplazione e l’ascolto delle correnti vegetative servono quindi a mettere ordine nel pensiero, ad aprire la sensibilità verso il mondo e a riconoscere le informazioni che il corpo riceve dal suo abitare la realtà, senza ricadere in interpretazioni mistiche o spiritualiste.
“Un’altra donna e un altro uomo emerge dalle pratiche pagane, non un super uomo o una super donna, ma persone consapevoli dell’immensità e della complessità del mondo in cui viviamo. Persone che abitano e gestiscono il caos della propria esistenza anziché subirlo e vivere smarriti nell’inconsapevolezza di una realtà che costringe uomini e donne ad attendere un salvatore che li separi dalla realtà del loro vissuto.”
(Claudio Simeoni)
Per approfondire e praticare
Esercizi pratici ispirati a Claudio Simeoni
Sospensione del dialogo interno
Prima di ogni incontro o momento importante, siediti in silenzio per qualche minuto. Porta attenzione al flusso dei tuoi pensieri e, senza giudicarli, immagina di abbassarne il volume. Questo esercizio, descritto da Simeoni nel dibattito n. 3 ("Sospensione del dialogo interno"), aiuta a liberarsi da pregiudizi e aspettative, favorendo una presenza autentica.
Contemplazione consapevole
Dedica ogni giorno qualche minuto a osservare un elemento naturale (una pianta, il cielo, l’acqua) senza intervenire o giudicare. Lascia che la tua attenzione si posi su ciò che percepisci, come suggerito nel dibattito n. 5 ("Contemplazione"). Questo rafforza la capacità di ascolto e la connessione con l’Essere Natura.
Ascolto delle correnti vegetative
Durante la giornata, porta l’attenzione alle sensazioni corporee: il respiro, il battito, la tensione muscolare. Nel dibattito n. 6 ("Ascoltare le correnti vegetative"), Simeoni mostra come questa pratica favorisca l’autoguarigione e la consapevolezza delle proprie emozioni.
Approfondimenti filosofici dal libro
La volontà in stregoneria
Simeoni distingue la volontà d’esistenza dalla volontà di potenza: la prima è affermazione di sé come parte dell’Essere Natura, la seconda è desiderio di dominio. La meditazione pagana aiuta a coltivare la volontà d’esistenza.
Togliersi dal centro del mondo
Nel dibattito n. 1 della seconda parte, Simeoni spiega come la meditazione aiuti a superare il narcisismo, aprendo la strada a relazioni più autentiche e rispettose della diversità.
Tratto dal libro di Claudio Simeoni, "La Stregoneria raccontata dagli Stregoni (Senza essere torturati dai cristiani)"
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