Là Dove l’Io Voglio Respira!
“La vera forza non si mostra, si sente. E quando si sente davvero, non serve più mostrarla.”
Non ha bisogno di gridare
né di mostrarsi.
La sua presenza si avverte
come si avverte una tempesta
prima che arrivi:
sottopelle.
“Ci sono uomini che entrano in una stanza e la cambiano. Non per ciò che fanno, ma per ciò che sono.”
È vestito di calma,
come chi ha attraversato il fuoco
senza bruciarsi,
ma con il ricordo caldo
ancora inciso sulla pelle,
come una memoria che pulsa.
Lo guardi
e non puoi non notare come si muove.
Non è teatrale,
ma inevitabile.
Ogni gesto è calibrato,
misurato,
mai meccanico.
Come se ogni movimento
fosse un dialogo silenzioso
tra il corpo e l’anima.
Ogni passo che compie
ha il peso sacro
di un giuramento fatto a sé stesso.
Cammina lento,
ma ogni passo
pesa come un giuramento.
Non ha fretta,
perché chi ha incontrato sé stesso
non corre più
per fuggire.
Cammina come chi
non ha nulla da dimostrare,
eppure
ogni suo passo
mostra tutto.
I suoi occhi non cercano:
vedono.
Vedono dentro.
Vedono oltre.
Sono occhi
che non scrutano per giudicare,
ma per accogliere.
Occhi che ti guardano
come se sapessero
cosa stai nascondendo
a te stesso.
E in quello sguardo
c’è la memoria
di tutte le volte
in cui è caduto…
e si è rialzato
non più lo stesso,
ma più vero.
E quando lo guardi,
senti qualcosa
che si muove dentro di te.
Non è paura.
Non è eccitazione.
È un riconoscimento profondo,
come se stessi incontrando
una parte di te
che attendeva da tempo.
Come se quel volto,
quel corpo,
fosse lo specchio
di un te stesso
più autentico.
Senti la sua forza
dentro il petto,
come una colonna
che ti sorregge
anche nei giorni storti.
Senti la sua calma
nella pancia,
come acqua ferma
che riflette il cielo di notte,
senza fretta,
senza bisogno di capire.
Senti la sua voce
che non urla,
ma vibra
come una verità antica
che riconosci,
anche se nessuno
te l’ha mai detta
con parole.
Ma non fermarti al sentire.
Vedi
i suoi gesti.
La naturalezza
con cui si siede,
si appoggia,
si volta.
Non c’è nulla di forzato.
Perfino il suo silenzio
ha una forma,
un colore,
un ritmo.
È come guardare
la danza di un corpo
che ha fatto pace
con la propria storia.
Prova
ad ascoltare quello che prova.
Prova a sentire
cosa accade dentro di lui
quando entra in una stanza.
Non cerca attenzione,
ma è come se l’ambiente
si riorganizzasse
intorno alla sua presenza.
La sua energia
non si impone,
riordina.
Non spinge,
attira.
Non forza,
trasforma.
Visualizzalo
nei tuoi gesti.
Nel tuo modo
di appoggiarti a una parete.
Nel tuo modo
di respirare
quando nessuno ti guarda.
Nei tuoi silenzi.
Nel tuo modo
di ascoltare
anche quando non parli.
Nel tuo modo
di osservare,
non per prendere,
ma per comprendere.
Questo eroe
non ha bisogno di maschere:
sei tu
quando smetti di compiacere
e cominci a sentire.
Sei tu
quando smetti di spiegare
e inizi a emanare.
Sei tu
quando guardi
senza paura.
Quando provi
emozioni profonde
e non le censuri.
Quando ti permetti
di stare nel corpo
senza vergogna,
e nel cuore
senza armature.
Non è un guerriero esterno.
Non combatte battaglie
per essere ammirato.
Non colleziona vittorie
per essere ricordato.
È un guardiano del tuo “io voglio”,
che non si lascia più distrarre
da chi non sa vedere,
né amare,
né scegliere.
Lui ha scelto.
Ha scelto
di restare.
Di sentire,
di vedere,
di provare.
Senza scappare.
Senza indietreggiare.
Senza cedere
alla superficialità.
Indossalo.
Anzi:
disindossati.
“E alla fine, quando non c’era più nulla da cercare, lo trovò dentro di sé. Non l’eroe. Se stesso.”
Smetti
di aggiungere strati,
ruoli,
parole,
paure.
Togliti tutto ciò
che ti fa sembrare
qualcun altro.
E scopri
che sotto ogni strato,
c’era già lui.
C’eri già tu,
senza dover più dimostrare
nulla
a nessuno.
È lì
che inizia tutto.
È lì
che diventi davvero
l’eroe silenzioso
che eri destinato a essere.
Non per gli altri.
Ma per te.
Perché chi sente,
vede,
e prova…
è già dentro
la propria verità.
“Togliti tutto. Anche la paura di essere tu.” by Duca Ale Robusti