Il Desiderio di Cronos: la Ferita che Genera il Cosmo

Cronos e l’Eternità del Presente: Essere Pagani nel Tempo del Mondo

«Essere Pagani significa riconoscere gli dèi non fuori di sé, ma dentro le proprie azioni.»

Il desiderio che plasma il cosmo

In principio, Urano Stellato abbracciava Gaia, e il cielo si stendeva come un manto di luce sopra la materia-energia primordiale.
Ma l’equilibrio non era eterno. Cronos, figlio del cielo e della terra, compì l’atto che spezzò l’immobilità: evirò Urano. Dal sangue e dalla schiuma del mare sorse Afrodite, l’emozione viva, scintilla che avrebbe dato forma alla Natura.

Da allora, ogni stella e ogni creatura portano il fremito di quella ferita. Afrodite è emozione, Zeus è volontà, Cronos è mutamento: l’universo non è pietra immobile, ma mosaico di forze che si incontrano e si trasformano.
Come ricorda Il Crogiolo dello Stregone, i miti non sono favole lontane, ma racconti che custodiscono il senso della nostra trasformazione quotidiana.

Il sussurro eterno di Cronos

Cronos non è soltanto colui che divora. È il tempo che trasforma, che spinge a cambiare pelle, a lasciare cadere ciò che è vecchio per aprire spazio al nuovo.

Nel silenzio, egli sussurra:
«La vita è una serie di trasformazioni. Ogni fase è preziosa e ha un significato. Abbraccia il cambiamento, perché esso è la manifestazione stessa del tempo e della vita.»

Ogni esperienza, persino la più dolorosa, diventa parte di noi. L’eternità non è in un cielo remoto, ma nell’attimo presente che si rinnova senza fine.
Questa prospettiva è centrale anche ne Il Crogiolo dello Stregone, dove il tempo non viene vissuto come condanna, ma come via per la trasformazione dell’essere.

Essere Pagani: vivere gli dèi nelle azioni

Essere Pagani significa non adorare dèi lontani, ma riconoscere che gli dèi sono la materia viva di cui siamo fatti.

Gli dèi sono presenti attorno a noi e attraverso di noi:

  • Zeus è l’aria che respiro.

  • Demetra è la crescita che nutre.

  • Afrodite è l’emozione che trasforma.

  • Nettuno è il mare che genera.

  • Cronos è il mutamento che nessuno arresta.

  • Ares è la contraddizione che mi tempra.

  • Ilizia è la nascita, Temi la giustizia universale che Zeus cala fra gli esseri della Natura.

Non esiste un dio separato, chiuso in un ruolo. L’azione stessa è il dio che vive in noi, e noi lo alimentiamo con le nostre scelte.

Claudio Simeoni e la verità prima

«Non c’è un dio da adorare, ma un divino da manifestare in ogni scelta.»

A questo punto, vale la pena riportare le parole di Claudio Simeoni, che nel suo libro Il Crogiolo dello Stregone espone con forza il senso autentico dell’essere Pagani:

«Io non ho una verità ultima che non esiste, ma una verità prima: le condizioni da cui parto per costruire la mia vita.
Come Pagano io gli Dèi li vivo attorno a me e attraverso me:
Zeus è l'aria che respiro;
Demetra (Cerere) è la crescita,
Afrodite è l'emozione che, calata da Urano Stellato, alimenta la vita e le sue trasformazioni,
Nettuno è il Mare fecondo;
Cronos è il mutamento;
Ares è la contraddizione;
Ilizia è la nascita e Temi è la giustizia universale, l'equilibrio, che Zeus cala fra gli Esseri della Natura attraverso sua figlia Dike ecc.
A differenza dell'idea cristiana, NON esiste "un dio di..." ma l'azione stessa è il dio che alimenta il nostro percorso per diventare Dèi e noi alimentiamo gli Dèi che divengono azione dopo azione.»

— Claudio Simeoni

Queste parole ci ricordano che la religione pagana non si fonda sulla fede in un dio esterno, ma sulla capacità dell’uomo di trasformarsi attraverso azioni, emozioni e relazioni.

Conosci te stesso tramite le esperienze che fai

La Religione Pagana non dice “Dio è”, ma “l’uomo è”.
Non cerca verità ultime, ma verità prime, i punti da cui iniziare a costruire.

Gli dèi non sono oggetti esterni: sono già in noi. Io sono Marte, io sono Venere, io sono Cronos, io sono Afrodite.
Per questo la religione pagana non discute ciò che vogliono gli dèi, ma ciò che vuole l’uomo, immerso in un mondo di coscienze che a loro volta vogliono.

Ogni relazione è trasformazione, ogni emozione investita nella vita alimenta gli dèi che ci abitano.
Non c’è un gregge, non c’è un pastore. C’è una vita da costruire, relazione dopo relazione, trasformazione dopo trasformazione.

Rifletti: l’eternità del presente

Il cristianesimo promette un dio eterno che giudica dall’alto.
La religione pagana, invece, insegna a vivere l’eternità nel presente: respirare Zeus, sentire Afrodite, mutare con Cronos.

Non siamo servi di un dio, siamo costruttori della nostra divinità, che cresce con le scelte, con le contraddizioni, con le relazioni.
Questa è l’eternità del presente: non attesa di un aldilà, ma trasformazione continua che ci rende dèi nel mondo che abitiamo.

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