Nulla di Vero è Gratuito
“Quando una legge viene rimossa dal linguaggio, non smette di agire.
Diventa solo invisibile.”
Il successo non è mai gratuito.
Non perché il mondo sia ingiusto, ma perché ogni trasformazione reale consuma qualcosa.
Questa è una legge strutturale, non un’opinione.
Vale per il potere, per l’arte, per il denaro, per le relazioni.
E vale anche — soprattutto — nel rapporto tra uomini e donne.
Il problema è che questa legge è stata rimossa dal discorso pubblico.
Sostituita da narrazioni rassicuranti, tecniche semplificate, scorciatoie vendibili.
Non per rendere le persone più libere, ma per renderle inermi senza accorgersene.
Quando una legge scompare dal linguaggio, non scompare dalla realtà.
Continua ad agire, solo senza essere vista.
Ed è lì che diventa pericolosa.
Questa dinamica non è nuova.
È solo stata rimossa.
In alcune tradizioni di conoscenza, ciò che oggi viene chiamato “prezzo” non era morale, né psicologico, né simbolico.
Era una legge di relazione tra essere umano e mondo.
In La stregoneria raccontata dagli stregoni, Claudio Simeoni descrive proprio questo punto:
quando l’essere umano smette di pagare il prezzo del proprio sentire, non diventa più razionale.
Diventa separato.
La separazione non protegge.
Scollega.
E un individuo scollegato può imparare infinite tecniche, ma non produce più effetti reali.
Perché i sistemi rispondono solo a ciò che è presente, non a ciò che è corretto.
La rimozione del prezzo
Nella narrazione dominante, il successo con le donne viene raccontato come una questione di forma:
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la frase giusta
-
il momento giusto
-
l’atteggiamento giusto
-
la sicurezza “costruibile”
Tutto viene spostato sul piano dell’ottimizzazione.
Come se il problema fosse fare meglio, non pagare qualcosa.
Ma questa è una mistificazione strutturale.
Perché il successo autentico non arriva quando qualcosa funziona.
Arriva quando qualcosa viene perso.
E ciò che viene perso non è mai ciò che si mostra nei video, nei post, nelle storie di successo.
Viene perso sempre ciò che non è monetizzabile:
la protezione, l’alibi, la fuga, l’identità comoda.
Il prezzo non è visibile perché non è esibibile.
Il primo prezzo: la fine della protezione
Ogni sistema umano crea difese.
Non per vigliaccheria, ma per sopravvivenza.
Nel rapporto con le donne, queste difese assumono forme precise:
ironia preventiva, distacco calcolato, iper-razionalizzazione, neutralità emotiva, cinismo elegante.
Tutto ciò non nasce per sedurre.
Nasce per non sentire.
Il punto strutturale è questo:
finché la protezione resta intatta, il sistema non permette l’accesso a nulla di vivo.
Non per punizione.
Per coerenza.
Un sistema che protegge dall’esposizione non può generare attrazione, perché l’attrazione è esposizione.
È rischio.
È perdita di controllo.
Il prezzo qui non è “provare emozioni”.
Il prezzo è smettere di usare la lucidità come armatura.
Questo non viene insegnato perché non è insegnabile come tecnica.
Accade solo quando la protezione non regge più.
In alcune opere questa fase viene chiamata “prova”.
In altre “iniziazione”.
In Il Crogiolo dello Stregone, Claudio Simeoni la descrive in modo più spietato e più concreto:
il momento in cui l’individuo non può più usare le proprie difese come identità.
Il crogiolo non serve a migliorare l’uomo.
Serve a fondere ciò che è falso.
Non aggiunge forza.
Toglie protezione.
Ed è per questo che il prezzo non è mai accettato volentieri:
perché non promette risultati.
Promette solo di non mentire più a se stessi.
Il secondo prezzo: l’azione che non salva
L’azione è stata trasformata in un feticcio.
Come se muoversi fosse già trasformazione.
Ma i sistemi non reagiscono all’azione.
Reagiscono alla qualità dell’azione.
Un’azione fatta per dimostrare, compensare, forzare o zittire una paura non apre nulla.
Rafforza solo la struttura che voleva superare.
Qui avviene il paradosso:
più si agisce senza pagare il prezzo interno, più il sistema associa l’esposizione al pericolo.
Non perché l’azione sia sbagliata.
Ma perché è usata come anestetico, non come contatto.
Il prezzo d’azione non è “fare di più”.
È smettere di usare l’azione per salvarsi.
Quando l’azione non serve più a proteggere l’identità, cambia natura.
E solo allora diventa leggibile dal sistema opposto.
Il terzo prezzo: il consumo invisibile
C’è un prezzo che non viene mai nominato perché non sembra drammatico.
Ed è proprio per questo che distrugge più degli altri.
Il tempo.
L’attenzione.
L’energia non investita.
Ogni rinvio viene raccontato come prudenza.
Ogni attesa come maturità.
Ogni “non è il momento” come saggezza.
Ma strutturalmente accade altro.
Il sistema registra l’evitamento come scelta identitaria.
Non come pausa.
E ciò che viene evitato non resta neutro:
diventa zona morta.
Questo prezzo non si paga tutto insieme.
Si paga a rate.
E quando lo si nota, non è più recuperabile.
Il problema non è perdere occasioni.
È diventare il tipo di uomo che non le attraversa.
Perché il prezzo dà fastidio
Il prezzo dà fastidio perché elimina le scuse.
E le scuse non sono bugie: sono strutture di stabilità.
Dire che “non funziona” è rassicurante.
Dire che “non sei pronto” è protettivo.
Dire che “serve altro” mantiene intatto il sistema.
Il prezzo rompe questa stabilità senza promettere nulla in cambio.
Non garantisce successo.
Garantisce solo una cosa: coerenza interna.
Ed è per questo che pochi lo pagano.
La selezione invisibile
Non esiste una selezione morale.
Esiste una selezione strutturale.
Chi paga il prezzo diventa raro non perché migliore,
ma perché meno difeso.
E i sistemi reagiscono alla rarità come reagiscono sempre:
con attenzione.
Non perché riconoscono il valore.
Ma perché riconoscono la presenza.
La presenza non è carisma.
È assenza di protezione funzionale.
Ed è l’unica cosa che non può essere simulata.
Riflessione inevitabile
Il successo con le donne non è una conquista.
È una conseguenza.
Non di ciò che si fa,
ma di ciò che si smette di usare per non sentire.
Il prezzo non è un sacrificio eroico.
È una sottrazione silenziosa.
E quando viene pagato, accade qualcosa di semplice e disturbante:
non serve più inseguire.
Perché ciò che non si difende più
non ha bisogno di convincere.
“Il prezzo non seleziona i migliori.
Seleziona chi smette di proteggersi.”
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