LA LIBERTÀ È UN GESTO SCORTESE

Non Ti Sei Mai Scelto Davvero. Fino a Oggi

Non un mantra da self-help, ma un coltello piantato nel sonno borghese. Scegliersi non è meditazione: è disobbedienza.

Mi sveglio. E mi chiedo: "Cosa faccio oggi?"
Il mondo brucia.
Israele, Ucraina, algoritmi che succhiano attenzione, genitori che ti vogliono conforme, lavori che ti succhiano l'anima per pagarti un affitto tossico.
E io? Controllo le notifiche prima di alzarmi.

Non sono confuso. Sono addomesticato.

“Io mi scelgo”? Davvero? O è solo l’ennesima illusione spirituale ben confezionata?
Lo so che dentro di me parlano due voci.

Una mi sussurra:

“Tu sei libero. Basta che ti ascolti.”
L’altra mi sputa in faccia:
“Sei figlio degli algoritmi che scrolli a letto. Dei ‘devi’ che ti hanno incastrato l'infanzia. Delle paure di tua madre che ancora ti abitano nelle vene.”

Chi ha ragione? Tutti. Ma io, oggi, voglio scegliere chi lascio parlare.

Il corpo non è puro. È condizionato.
Ma non è neanche muto.
Il corpo è un campo di battaglia.
Non ti dà la verità — ma ti fa sentire dove brucia.

Non mi fido del corpo come guru.
Mi fido del dolore che mi dà quando qualcosa dentro muore.

Non parlo di “libertà” come fosse una candela accesa durante una meditazione.

Parlo di sputare sul contratto che hai firmato tremando.
Di ridere in faccia a chi ti dice: “Ma ti rendi conto di come sei?”
Di mandare affanculo il silenzio che ti hanno chiamato educazione.
Di vomitare la frase “mi fa schifo” dopo anni di “forse sì, grazie”.

Le voci dentro di me ancora mi chiedono:

“Ma davvero pensi di essere diverso solo perché hai scritto questo testo?”
“Pensi che basti un articolo per ‘sceglierti’?”

No.
Ma so che ogni volta che rinuncio a disturbare, muore qualcosa.
E io oggi voglio restare disturbante.

E quindi? Che cazzo fai oggi?
Non chiedo al corpo.
Non chiedo a Dio.
Non chiedo all’algoritmo.

Oggi rompo qualcosa.
Un’abitudine.
Un silenzio.
Una finta gentilezza.
Una regola che mi fa schifo.

Conclusione? No. Ferita aperta.

Oggi non è il giorno in cui ti scegli.
Oggi è il giorno in cui ammetti di non esserti mai davvero scelto.

E forse, proprio per questo, sei più vicino alla libertà che mai.