Tocchi Solo Relazioni

Non Tocchi Nulla: Tocchi Solo e Soltanto Relazioni

Come la fisica quantistica sta rivoluzionando il nostro modo di pensare la realtà

Viviamo in un mondo che diamo per scontato. Tocchiamo un oggetto e diciamo: “Questo esiste”. Vediamo una persona e pensiamo: “Questa è reale”. Eppure, la scienza più avanzata – quella che ha costruito il mondo digitale, i laser, i chip, i GPS – ci dice qualcosa di molto diverso. Ci dice che quella che chiamiamo realtà non è fatta di cose, ma di relazioni.

A dirlo non è un mistico, né un poeta. Lo dice Carlo Rovelli, uno dei fisici teorici più influenti al mondo, nel suo libro Helgoland. Un testo che prende il nome da un’isola spazzata dal vento del Mare del Nord, dove un giovane scienziato tedesco, Werner Heisenberg, nel 1925, ha dato origine alla meccanica quantistica.

E da lì, tutto è cambiato.

La realtà è cambiata… senza che ce ne accorgessimo

La meccanica quantistica non è un'interpretazione esoterica della fisica. È la base della scienza moderna. Eppure, i suoi significati più profondi sembrano ancora sfuggire alla coscienza collettiva.

La teoria mostra che le particelle elementari – come gli elettroni – non hanno una posizione definita finché non interagiscono con qualcosa. Non possiamo dire “l’elettrone è lì” se non stiamo osservandolo. Possiamo solo dire dove potrebbe essere. E quando lo osserviamo, l’elettrone si manifesta in un punto preciso, come se la realtà stessa rispondesse alla nostra presenza.

E allora nasce la domanda: cosa accade quando nessuno guarda?

Il mondo non è fatto di cose, ma di relazioni

Rovelli, con la sua interpretazione “relazionale” della meccanica quantistica, ci propone un ribaltamento radicale:

“La realtà non è composta da oggetti, ma da relazioni. Ogni cosa esiste solo in relazione a qualcos’altro.”

Questo significa che nulla esiste “da solo”. Non c’è un elettrone, un atomo, un oggetto che abbia un’identità propria indipendente. C’è solo un mondo di interazioni: una rete in continuo movimento dove ogni cosa prende forma solo in funzione delle sue relazioni.

Toccare non basta: stai solo interagendo

Quando tocchi qualcosa, non stai “afferrando” un oggetto. Stai solo entrando in relazione con esso. Stai provocando una reazione, un effetto, un’interazione. L’illusione dell’oggetto solido e permanente – come il tavolo, il telefono o persino il tuo corpo – è solo una stabilità apparente. Dietro questa apparenza c’è un universo che vibra, cambia, si trasforma in base agli sguardi incrociati tra le sue parti.

Questa visione rompe con l’idea tradizionale di una realtà oggettiva, fissa, indipendente da noi. Ma non è una teoria filosofica campata in aria: è ciò che oggi ci dice la fisica quantistica.

Perché questa visione è utile oggi

Viviamo in un’epoca in cui le opinioni vengono urlate come verità assolute. I social media trasformano tutto in “giusto” o “sbagliato”, “vero” o “falso”. Ma la fisica ci dice che non esiste una verità assoluta, solo verità relazionali, che cambiano a seconda del punto di vista.

Questa è una lezione preziosa anche per la nostra vita sociale, politica, interiore. Se impariamo a vedere il mondo come rete di relazioni, impariamo anche a vivere con più ascolto, più flessibilità, più consapevolezza.

E allora… cosa tocchiamo davvero?

Ogni volta che tocchiamo qualcosa, pensiamo di entrare in contatto con “la materia”. Ma la materia stessa, vista da vicino, è vuota. Gli atomi sono per lo più spazio vuoto, e le particelle che li compongono sono nient’altro che eventi di relazione.

Il mondo, sotto la superficie, non è fatto di cose. È fatto di interazioni.

Riconoscerlo non ci toglie qualcosa. Al contrario: ci rende più liberi. Ci libera dalla schiavitù dell’apparenza, dell’identità fissa, del dogma. Ci invita a esplorare, a pensare, a metterci in discussione.

Una nuova forma di spiritualità concreta?

Rovelli cita nel suo libro anche figure come il filosofo buddista Nāgārjuna, che già nel II secolo d.C. sosteneva che niente esiste per sé, ma solo in relazione a tutto il resto. Un pensiero sorprendentemente simile alla visione quantistica. Non è spiritualismo. È profondità scientifica che dialoga con l’esperienza umana.

Questa è la spiritualità che può nascere oggi: non quella del dogma, ma quella del dubbio fertile. Della meraviglia. Del “non so, ma voglio comprendere”.

Controbattere - Oltre il pensare solido

Il sito Controbattere – Oltre il Pensare nasce proprio per questo: per rompere gli schemi della superficialità. Per mettere in discussione le certezze, anche quelle che sembrano ovvie. Helgoland ci aiuta a farlo con l’arma più potente che abbiamo: il pensiero critico unito alla curiosità autentica.

La fisica moderna ci chiede di lasciar andare le illusioni più comode. E ci invita, con rispetto e vertigine, a entrare in contatto con una verità molto più sottile:

Non stai toccando un oggetto.
Stai toccando un frammento di relazione.

Un evento. Un incontro. Una possibilità.

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