La Testa non è un Mobile dove gli Appoggi il Cappello!
La nostra società è intrappolata in una spirale ossessiva di razionalizzazione, di analisi incessante, di pensieri che si susseguono senza fine.
È un mondo che celebra la testa come se fosse l’unica parte che conta, l’unico strumento valido per comprendere e navigare la vita.
“Pensiamo con la testa”, ci ripetiamo come mantra.
Ma il vero scandalo, la tragedia umana, è che pochi osano andare oltre.
La testa è diventata il nostro carceriere, non la nostra guida.
È il principio di ogni malattia, la causa di tutte le angosce, l’artefice della nostra alienazione.
Come evidenziato nel libro “Motor Learning and Control: Concepts and Applications” di David Magill, Richard Anderson, l’apprendimento motorio è un esempio perfetto di come il nostro corpo, quando non è limitato dalla mente, possa evolversi e raggiungere prestazioni straordinarie.
La mente, invece di limitare, dovrebbe servire come strumento per facilitare un’azione naturale e spontanea.
Oltre i confini della testa, inizia lo spazio dell’essere.
Un territorio in cui la mente non è più la protagonista, dove non è necessario ragionare per vivere, dove non è fondamentale “spiegare” ogni emozione, ogni sensazione, ogni esistenza.
Ma perché mai dovremmo lasciare la testa dietro di noi, se tutti sembrano pensare che essa sia la chiave di tutto?
Perché, come un cane che insegue la propria coda, continuiamo a girare in tondo, incatenati a un pensiero che ci opprime?
La verità è che vivere nella testa è come vivere in una prigione dorata.
Ci dice cosa fare, cosa pensare, cosa sentire, ma non ci dice chi siamo veramente.
La testa ti racconta chi devi essere per il mondo, ma non ti racconta chi sei nel profondo.
“La via dell’artista” di Julia Cameron ci invita a rimanere in contatto con la nostra creatività autentica, che non nasce dal pensiero rigido, ma dall’ispirazione libera e spontanea che sgorga dal corpo e dalle emozioni.
Come nel processo artistico, la vera espressione arriva quando lasciamo andare il controllo mentale e ci affidiamo al flusso del nostro essere più profondo.
Vedere solo con la testa è l’arte della superficialità.
L’essere umano, in questo continuo rincorrere l’approvazione mentale, è diventato un robot che analizza, ottimizza e valuta ogni singola mossa.
La testa ci ha sedotti con la sua illusione di controllo, e noi l’abbiamo seguita ciecamente.
Ma cosa succede quando ci fermiamo e smettiamo di pensare?
Quando permettiamo al corpo, alla sensazione, al “non pensiero” di entrare in gioco?
Accade che iniziamo a sentirci vivi, finalmente!
Perché è nel corpo che vive la vera essenza, non nella mente che si dibatte nel pantano della logica.
La mente analizza, ma non può comprendere l’essere.
La mente può solo disintegrare e frammentare.
Il corpo, invece, è la totalità.
Come illustrato in “Motor Learning and Control”, la vera forza fisica e mentale emerge quando permettiamo al corpo di agire naturalmente, senza l’interferenza costante della mente.
La coordinazione dei movimenti migliora quando il corpo è libero dai vincoli mentali, e lo stesso vale per la nostra esistenza, che può fluire solo quando non è frenata dal pensiero incessante.
La mente è un inganno: il corpo è la verità.
Quanti sono disposti a sfidare l’autorità della testa e scoprire il potere del corpo?
Pochissimi.
Viviamo in una cultura che ha ridotto ogni cosa a un calcolo, ogni emozione a un dato.
La testa è diventata la nostra unica legge, e il corpo – povero corpo – è relegato a un mero veicolo, a uno strumento per ottenere i risultati della mente.
Ma la verità è che siamo stati programmati per pensare troppo e sentire troppo poco.
La testa ci distrae dalla nostra vera potenza, ci fa credere che siamo solo ciò che possiamo razionalizzare, mentre la nostra essenza è nascosta oltre la razionalità, nel respiro, nel battito del cuore, nella sensazione che fluisce.
Julia Cameron ci insegna che l’autentica creatività non nasce dalla mente, ma dall’espressione libera che scorre nel corpo, senza freni mentali.
Proprio come un artista che abbraccia la propria libertà, possiamo liberare la nostra vera essenza solo quando ci permettiamo di agire senza il peso costante dei pensieri.
C’è una violenza in questa dipendenza dalla testa.
È una violenza silenziosa che ci fa credere che dobbiamo controllare tutto, che dobbiamo sapere tutto.
Ma cosa succede quando smettiamo di lottare, quando smettiamo di pensare ossessivamente, quando lasciamo che il corpo parli per noi?
Semplicemente, accade la libertà.
Iniziamo a vivere davvero.
E questo è ciò che ci fa paura.
La vera vita non è nei pensieri.
La vita è nei silenzi, nelle percezioni non verbali, nel corpo che si esprime senza filtri, senza pregiudizi, senza analisi.
Il mondo ha bisogno di smettere di vivere “nella testa”.
Immaginate una società in cui le persone non sono dominate dai loro pensieri.
Una società che non giudica ogni azione in termini di “utile” o “logico”, ma che si apre alla bellezza di una vita vissuta nel corpo, nel cuore.
Una società in cui si riconosce che pensare troppo non è sinonimo di saggezza, ma di prigionia.
Eppure, continuiamo a insistere.
Continuiamo a venerare la mente, a credere che se qualcosa non può essere pensato, non esiste.
Ma la verità, come sempre, è ben più semplice e profonda:
l’esistenza non è qualcosa da comprendere, ma qualcosa da vivere.
La mente è uno strumento potente, ma solo quando non è il padrone.
Quando permettiamo alla mente di guidarci esclusivamente, perdiamo il contatto con ciò che siamo veramente.
Siamo esseri viventi, con corpi che respirano, che sentono, che amano.
La mente è solo una parte di ciò che siamo, ma l’idea che dobbiamo “pensare” tutto, fare tutto tramite il pensiero, è un’assurdità.
La testa non è il capo.
È tempo di riprendersi la nostra esistenza.
Non siamo i nostri pensieri, e questo è l’inizio della vera libertà.
Oltre i confini della testa, inizia lo spazio dell’essere.
E in quello spazio, troveremo tutto ciò che cercavamo nella mente:
la pace, la gioia, l’autenticità.
Ma solo quando smetteremo di pensare e inizieremo a sentire veramente.
Come ci ricorda “Motor Learning and Control: Concepts and Applications”,
non siamo fatti solo di pensieri, ma di movimenti, sensazioni ed emozioni che vanno oltre la mente.
La libertà si trova nel corpo, nella sua capacità di agire senza pensare, di esprimersi senza limitazioni.
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