“E tu, a cosa stai credendo mentre chiami tutto questo realtà?”
Non è arte se ti conforta. È intrattenimento per chi vuole dormire sveglio.

L’arte vera non ti rappresenta. Ti smaschera. E se non ti ferisce, è solo decorazione con pretesa d’autore.

L’arte oggi ha smesso di ferire. E se non fa male, non dice più nulla.

Teatro, cinema, musica, letteratura — tutti lì, a sfornare sogni preconfezionati per chi ha paura di guardarsi allo specchio quando è nudo.
E tu spettatore, lettore, fruitore…
non stai capendo il mondo.
Stai comprando un’illusione che ti illude di essere sveglio.

Come un sonnifero preso con l’etichetta “pillola per la coscienza”.
E lo chiami arte.

La cultura come coperta di Linus per adulti impauriti

Perché leggere “1984” se poi vai su Instagram a postare foto dei tuoi brunch?
Perché citare Shakespeare se non hai il coraggio di chiederti chi sei senza applausi?
Perché commuoverti con un brano musicale, se poi non muovi un dito per cambiare nemmeno un millimetro del tuo mondo?

L’arte oggi è diventata la saponetta profumata dell’anima sporca.
La cultura lo shampoo secco per chi non vuole più pensare.

Musica, cinema, teatro: anestetici di massa ben confezionati

Il cinema ti fa sognare.
La musica ti consola.
Il teatro ti eleva.
E tu?
Tu resti esattamente dove sei.

Lì, nella tua poltrona, convinto che immaginare un’altra vita sia quasi come viverla.
E intanto il mondo reale ti passa sopra come un tram.
Ma non c’è biglietto di ritorno dallo spettacolo a cui non hai avuto il coraggio di dire basta.

La verità? È che l’arte ti tiene comodo. Troppo comodo.

Non c’è più ribellione nel teatro, solo echi che fanno rumore di tappeto rosso.
Non c’è più rischio nel cinema, solo proiezioni lucidate per sembrare profonde.
Non c’è più urgenza nella musica, solo un eterno playlist di sentimenti preconfezionati.

La realtà è scomoda.
E tu hai smesso di cercarla appena hai imparato a chiamare "capolavoro" la tua distrazione preferita.

L’unica vera arte è quella che ti toglie ogni certezza.

L’arte che vale è quella che ti guarda negli occhi e ti chiede conto della tua vigliaccheria.
Che ti fa tremare mentre il sipario è ancora aperto.
Che ti rifiuti finché non ti sei perso.

Tutto il resto è effetto speciale.
Illusione. Persistente. Ma sempre illusione.