La Direzione dello Sguardo

La Scelta Nascosta: Tra Chi Ti Consuma e Chi Ti Nutre

Guardando questa immagine, sembra non stia succedendo nulla di grande.
Ma se ti ascolti bene… ti accorgi che sei dentro questa scena.
Forse sei la persona in piedi.
Forse sei nella folla, o vorresti essere nel cortile.

Quella sensazione che conosci — essere in giro ma non fare niente, essere con altri ma sentirsi vuoto, seguire chi non sa dove andare
non è un errore.
È proprio il punto prima della scelta.

Un punto fragile, sospeso, ma pieno di possibilità.

E se quella stanchezza che senti fosse solo consapevolezza che sta cercando spazio?

La scelta che nessuno ti dice che puoi fare

Non ti hanno mai detto che esistono due divertimenti.

Uno ti svuota mentre ti riempie il bicchiere.
L’altro ti riempie mentre ti svuoti di maschere.

Uno ti applaude.
L’altro ti ascolta.

Uno ti mostra.
L’altro ti tocca.

E forse, finora, hai solo camminato in mezzo… senza sapere che stavi scegliendo.

Ma ogni serata, ogni compagnia, ogni risata falsa accettata per abitudine… è una scelta.

E anche smettere di rincorrere chi ti chiama solo per bere è una scelta.

Chi ti cerca solo per distrarsi, non sa nemmeno cosa potresti costruire insieme a lui se solo sapesse davvero vedere.

Ma questo vale anche per chi ti chiama solo per fare un giro. Un giro vuoto, senza visione, senza motivo. Ti dice: "Vieni, facciamo due passi in centro, magari ci sono belle ragazze". Ma poi le guarda passare senza fare nulla, senza scambiare uno sguardo, senza vivere davvero.

E tu ti accorgi che stai usando le tue forze per riempire il suo vuoto.

Non sei più lì per costruire qualcosa. Sei lì solo perché qualcuno non sa stare da solo.

Allora ti stanchi. Perché anche la tua energia merita rispetto.

Questa è la scelta nascosta:
Non si tratta solo di scegliere tra due tipi di divertimento, ma di riconoscere che viviamo ogni giorno tra due “ecosistemi emotivi”.
Da un lato, il rumore che consuma.
Dall’altro, il silenzio che nutre.

Uno ti porta in giro, senza destinazione.
L'altro ti fa sedere e guardare negli occhi.
Uno cerca la folla. L'altro cerca la verità.

E a volte, la vera ribellione è dire no a chi ti vuole solo accanto, ma non al tuo fianco.

E quindi?

Quindi ora lo sai.
Sai che non sei sbagliato quando ti annoi con certe persone.
Sai che quel “fare un giro” non è condivisione, è consumo passivo.
Sai che puoi dire di no anche quando non c'è nulla di apertamente sbagliato, ma tutto è sottilmente vuoto.

E puoi dire sì solo a ciò che ti nutre.

Non devi spiegarti.
Non devi giustificarti.
Devi solo scegliere dove investire la tua energia.

Perché la tua presenza non è da sprecare:
è da offrire dove si costruisce,
non dove si gira a vuoto.

E se ora ti senti stanco, seduto al bar, senza idee, non colpevolizzarti.
Hai semplicemente vissuto troppo tempo in ambienti che ti svuotano piuttosto che in luoghi o con persone che ti nutrono.

Ma riconoscerlo è già un atto creativo.
Riconoscerlo è ciò che ti fa risalire.

Non devi inventarti nulla.
Basta che non ti racconti più la bugia che quello che vivi ti basta davvero.

 E alla fine di tutto questo ragionamento...

Guarda bene dove sei.
Non giudicare.
Ma chiediti: in quale direzione va il tuo sguardo, davvero?

A volte la scelta inizia da lì.
E cambia tutto.


Frasi da ricordare:

  • "Non tutto ciò che accade insieme è condivisione."

  • "C'è chi ti chiama per compagnia. E chi ti cerca per creare."

  • "Farsi trascinare non è vivere. Scegliere è già costruire."