Quando il Mondo Non Ti Vuole: È perché Non Hai Ancora Scelto di Valere
Dalle discoteche che chiudono alla cultura che riemerge, fino alla legge spietata del valore: come riconoscere chi costruisce davvero e chi invece ti chiama solo per bere.
Viviamo un tempo curioso: da una parte il mondo sembra girare solo attorno al divertimento, all'apparenza e al consumo veloce di emozioni; dall'altra, iniziano a emergere segnali forti e nitidi che indicano un ritorno alla profondità, alla cultura, alla ricerca di senso autentico.
Non è solo una questione di discoteche che chiudono: è un'intera mentalità che inizia a mostrare le sue crepe. Come ha riportato La Repubblica, negli ultimi 14 anni oltre 2100 discoteche hanno abbassato le serrande. Non perché manchi la voglia di uscire, ma perché è cambiato ciò che le persone cercano.
Il mito secondo cui le discoteche erano luoghi dove costruire relazioni autentiche è svanito. In realtà, sono sempre state mercati di immagine, spazi di esposizione, dove ognuno cercava attenzione in cambio di un'apparenza. Oggi, molti si stanno svegliando da questa illusione: la connessione autentica non si costruisce con una bottiglia in mano ma con la presenza, con il contenuto, con il valore.
Chi ha davvero qualcosa da dire o da offrire, non cerca serate in cui sballarsi per fuggire da sé stesso, ma momenti in cui condividere esperienze che arricchiscono.
A Misano, per esempio, ci sono sale conferenze gremite di persone che ascoltano filosofi, scienziati, studiosi. La Riviera Romagnola non è solo movida, ma anche pensiero, dibattito, cultura viva. C'è chi non lo vede perché non lo cerca. Ma esiste. E cresce.
E qui si innesta l'altro lato della medaglia: la legge del valore. In un mondo dove tutti vogliono attenzione, chi non ha nulla da offrire è destinato all'invisibilità. Che tu stia parlando con una PR, un politico o un guru in tunica bianca, il principio non cambia: ti considerano solo se sei utile al loro sistema.
Non si tratta di cinismo. È una realtà sociale che funziona per scambio.
Sei brillante? Ti cercano per brillare con te.
Sei capace? Ti cercano per risolvere problemi.
Sei autentico? Ti cercano per ricordarsi che si può esserlo.
Ma se non porti nulla, non aspettarti nulla. La stima non è un diritto: è un ponte da costruire insieme.
Chi ti chiama solo per farti bere, ti sta dicendo chi è: qualcuno che vuole compagnia per la propria fuga, non un compagno per la propria costruzione.
E tu? Vuoi essere parte di un brindisi o parte di un progetto?
La verità è che il mondo non è crudele. È selettivo. E questo, se lo accetti, ti libera. Perché smetti di bussare alle porte altrui e inizi a costruire la tua casa, il tuo ponte, il tuo spazio.
Le persone autentiche si riconoscono da questo: non ti cercano per consumarti, ma per creare con te.
Ecco cosa manca oggi: meno inviti per bere, più inviti a costruire.
Chi lo capisce, smette di elemosinare attenzione e inizia a diventare presenza.